Ricrescita dei Capelli Trapiantati
Ricrescita dei Capelli Trapiantati

Ricrescita dei capelli trapiantati: tempi e precauzioni.

La Ricrescita dei capelli trapiantati: comprendere le esatte dinamiche.

La Ricrescita dei capelli trapiantati segue delle tappe più o meno fisse, ma il sostegno dalla Medicina Rigenerativa completa sempre il cerchio.

Ricrescita dei capelli trapiantati dopo un microtrapianto monobulbare. Il trapianto di capelli è una procedura chirurgica che ha l’obiettivo di coprire il diradamento di un paziente che sia stato colpito da alopecia androgenetica e che non sia trattabile in altra maniera.

Nelle condizioni più fauste, quelle di uno stato di buona salute del soggetto, con cuoio capelluto elastico e resistente e di follicoli della zona donatrice in piena forma, le probabilità di successo sembrano essere quasi totali.

In realtà, bisogna leggere attentamente gli eventi che seguono il momento in cui il chirurgo finisce il reimpianto. Non sempre dietro un accadimento che può essere allarmante, si cela realmente un problema da risolvere, come è del tutto falso che un decorso senza problemi preliminari, non possa nasconderne di altri e più gravi.

Vediamo qui di seguito una sorta di cronologia probabilistica di ciò che ci si dovrebbe attendere e come mettersi nelle condizioni migliori per poter accarezzare la propria nuova chioma il più a lungo possibile.

“È essenziale sottoporsi ad un Trapianto di Capelli solo se consigliato e con le giuste aspettative”.

Dott. Mauro Conti.

Il percorso temporale post -trapianto.

Ricrescita dei capelli trapiantati: “the day after”… il giorno dopo il trapianto cosa succede alle unità follicolari trapiantate?

Evidentemente cominciare a considerare segnali più o meno rassicuranti dal “giorno dopo“ la sessione chirurgica, è stata una piccola provocazione. Però anche in questa situazione, di per sé molto acerba, dove abbiamo un cuoio capelluto ancora in crisi, un po’ dolorante, nella zona donatrice perché diminuita di quei follicoli che hanno trovato nuovo “domicilio”, nella zona ricevente perché “punzecchiata” e riempita di nuovi follicoli che devono ancora ambientarsi, può di già fornire importanti indicazioni sulle condizioni generali del paziente. Le regole da rispettare e cosa fare dopo un trapianto di capelli deve essere ben chiare  al paziente.

Ricrescita dei capelli trapiantati: una settimana dopo, segnali contraddittori, Capitano!

Siamo ad una settimana esatta dall’autotrapianto. Le crosticine che avevano fatto la loro comparsa sia in zona donatrice che in zona ricevente, sono ormai tutte cadute o quasi. La cute comincia a sfiammarsi. Evidentemente l’evento traumatico legato all’intervento è stato assorbito. I capelli trapiantati danno segnali contrastanti… alcuni sono caduti insieme alle crosticine, gli altri invece sono al loro posto. Bisogna preoccuparsi per questi “caduti”? No, in realtà no.

Che alcuni capelli cadano insieme alle crosticine è del tutto naturale. Questi capelli ed alcuni che invece rimangono infissi nello scalpo, non sono più in collegamento stretto con il rispettivo follicolo, quindi cadranno ma questa non è una cattiva notizia… fa parte dei numeri dell’autotrapianto. La parte realmente attiva è al suo posto, in una sorta di fase di dormiente e sta preparando la sua rinascita…

Ricrescita dei capelli trapiantati: due settimane dopo, la confusione continua!

Quei capelli a cui accennavamo prima, infissi nello scalpo, ma di fatto separati dal proprio follicolo, cominciano a cadere. Adesso si percepisce che solo una piccola quota parte degli innesti sta crescendo! Panico!?

In questa fase il medico deve essere un buon comunicatore. Deve far comprendere al paziente che ciò che sta accadendo non è nulla di grave, che è una reazione fisiologica ancora nella norma, e che solo il 5% dei capelli innestati comincia da subito a ricrescere. Quindi non c’è da preoccuparsi. Egli non deve far scivolare il paziente nella malaugurata spirale psicologica legata al binomio Calvizie e Depressione: la calvizie, la stiamo coprendo; la depressione la lasciamo ad eventi un po’ più gravi… o la evitiamo del tutto.

Ricrescita dei capelli trapiantati: un mese dopo il trapianto, è stato tutto inutile?

Il quadro, sulle prime fosco, sembra entrare in una situazione di stallo. Sembrano crescere solo i  capelli che da subito hanno dato risposta ed hanno continuato a crescere, ma degli altri non c’è traccia! In realtà si sta preparando la grande riscossa. Il paziente ancora non lo sa, ma sta per entrare nel periodo nel quale si potrà apprezzare l’effettiva riuscita della pratica chirurgica, oppure l’eventuale fallimento.

Ricrescita dei capelli trapiantati: tre mesi dopo il trapianto, finalmente la verità si svela!

Quando il quadro pareva ormai compromesso e ci si stava sfiduciando, il corpo finalmente si svela, scopre la carte è mostra realmente cosa stava preparando. I follicoli corrispondenti ai capelli che erano subito caduti insieme alle crosticine, e quelli che lo hanno fatto successivamente, sono stati in qualche maniera distaccati da questi stessi capelli, che quindi non avrebbero avuto alcuna possibilità di permanere sullo scalpo e continuare a crescere.

Ciò però non ha avuto alcun effetto su detti follicoli che, dapprima sono entrati in una sorta di stato di dormienza, per preparare poi il grande riscatto: in un arco di tempo compreso tra i 30 ed i 90 giorni si rende visibile il frutto del loro normale metabolismo, ossia piccoli capelli neoformati che cominciano a rendersi visibili nella zona ricevente, una volta diradata. Come mai si è avuto questo comportamento e perché è ritenuto fisiologicamente corretto e non preoccupante? La spiegazione è semplice ma si è molto dibattuto relativamente ad essa.

Si ritiene che se l’unità follicolare da trapiantare è costituita da due o più capelli, essa ha una percentuale altissima di attecchire, mentre se si trapianta un solo capello per unità follicolare, allora possiamo andare incontro a problemi di sopravvivenza del capello stesso. La ragione di ciò sembra essere legata alla protezione che il tessuto adiposo che circonda i follicoli nell’unità multipla, è in grado di fornire contro disidratazione e traumi. L’unità follicolare singola evidentemente patisce di più queste eventuali problematiche.

Ricrescita dei capelli trapiantati: nove mesi dopo il trapianto, lo status del paziente è decisamente cambiato…

Adesso non abbiamo più dubbi o perplessità, la zona diradata del paziente presenta capelli forti e più lunghi di circa sei centimetri rispetto ai pochi millimetri dell’unità follicolare al momento del trapianto. In zona donatrice già da qualche tempo non si nota più nulla. Il risultato è decisamente valido ed apprezzabile.

Ricrescita dei capelli trapiantati: un anno. Il momento dei distinguo… il trapianto da solo non basta!

Quando abbiamo cominciato questo ex-cursus relativamente alla cronologia della ricrescita dei capelli trapiantati, avevamo premesso che le situazione del paziente ideale in questione doveva considerarsi ideale, ottimale. Nessun problema di squilibri metabolici, ottime condizioni della zona donatrice, buona qualità del capello da donare, contrasto cromatico non troppo elevato tra cuoio capelluto e capelli e… preventivo ed essenziale trattamento di Rigenerazione Cellulare effettuato prima dell’autotrapianto, per ottenere un beneficio concreto e un risultato duraturo è essenziale capire molto bene cosa fare prima di un trapianto di capelli.

Se la Medicina Rigenerativa riesce a dare il suo contributo al riequilibrio delle condizioni generali del paziente, questo si rifletterà nella migliore resa dell’evento chirurgico e, ciò che è più importante, nella sua lunga durata! Il soggetto trapiantato che non abbia seguito un percorso di cura, prima o dopo un autotrapianto, e non abbia un supporto di Medicina Rigenerativa come quello fornito dal Protocollo bSBS di Rigenerazione Cellulare, una esclusiva HairClinic, è statisticamente accertato che debba ripetere, se possibile, un autotrapianto nel giro di due o tre anni… e così via…

Terapia bSBS.

Ricrescita dei capelli trapiantati, ecco come la Medicina Rigenerativa aiuta a prolungare la vita dei nuovi capelli innestati e prevenire innaturali risultati, nonostante la perizia del chirurgo.

A parte il pericolo di perdere nuovamente i capelli appena “riconcquistati” nelle zone diradate, una delle evenienze più comuni, e, se vogliamo, logiche, che bisogna in un certo senso prevedere è il progredire della calvizie del soggetto.

Se un paziente è stato efficacemente trattato con un cosiddetto “dense packing”, ossia un trapianto capelli ad alta densità, che abbia dato risultati estetici di valore in una zona diradata, ma che sta, per sua sfortuna, ulteriormente espandendosi, la Medicina Rigenerativa potrebbe evitargli quell’effetto “Woody Woodpecker” dato dalla permanenza dei capelli trapiantati, forti e che fanno bella mostra di sé nella vecchia zona glabra, e dalla simultanea perdita dei capelli confinanti con la zona ricevente.

Più in generale i benefici promossi dal Protocollo di Medicina Rigenerativa Multidisciplinare sono essenziali al fine di favorire il miglior risultato estetico. Ciò è vero nella calvizie avanzata, sia come base prechirurgica , che postchirurgica, ma anche nei casi di diradamento leggero o moderato. Anzi è qui che esprime il massimo potenziale di rigenerazione autologa.

Tra i principali benefici che il Protocollo Multidisciplinare può favorire, abbiamo l’inversione della miniaturizzazione e il conseguente aumento significativo della densità globale. Questo è tra l’altro un risultato estetico molto appagante.

Il Protocollo bSBS lavora anche sul contrasto dell’invecchiamento cellulare precoce, situazione che riguarda oltre il 93% dei pazienti trattati. Questa è inoltre una condizione necessaria ad ottenere la massima rigenerazione cellulare possibile.

Chi può farla?

Protocollo Multidisciplinare bSBS: indicazioni.

  • Alopecia Androgenetica Maschile.
  • Alopecia Androgenetica Femminile.
  • Calvizie Giovanile.
  • Diradamento Localizzato.
  • Diradamento Diffuso.
  • Assottigliamento dei Capelli.
  • Calvizie avanzata pre Trapianto di Capelli.
  • Post Trapianto di Capelli.
  • Alopecia Areata.
  • Alcuni tipi di Alopecia Cicatriziale (volto ad arginare l’evoluzione no per rigenerazione).
  • Alopecia Universale (non è indicato).

Risultati e Recensioni.

I Benefici essenziali.

bSBS Capelli, PRP Capelli, hCRP Capelli

È importante ribadire che il Protocollo Multidisciplinare bSBS è anche una efficace terapia di supporto al trapianto di capelli. In tutti quei casi in cui la caduta di capelli sia andata troppo avanti, infatti questo non è sufficiente da solo a risolvere la calvizie. La sua azione promuove il riequilibrio di cuoio capelluto e capelli. Infine favorisce le massime possibilità di ottenimento di risultati esteticamente e clinicamente validi, naturali, e di lunga durata. Ma non dobbiamo dimenticare un fatto importantissimo e che differenzia maggiormente questo tipo di terapie da quelle farmacologiche: totale assenza di effetti indesiderati.

Recensioni Certificate sul Protocollo Rigenerativo.

Recensioni Protocollo di Medicina Rigenerativa bSBS. Oltre 1400 Recensioni Certificate e decine di Video Testimonianze e Valutazioni di veri Pazienti. Ogni Recensione è Certificata da Feedaty, HairClinic raccoglie le recensioni in forma cartacea e controfirmata dal paziente e consegnata a Feedaty la quale pubblica le sole valutazioni. Guarda altre video Recensioni: HairClinic Recensioni Certificate.

HairClinic Academy.

Perché alcune terapie non portano a risultati duraturi? Perché il trapianto di capelli non basta per risolvere la Caduta di Capelli? Quali azioni si possono fare per agire in modo serio e completo? Ma soprattutto, qual è l’approccio terapeutico più avanzato per affrontare la calvizie? Questo e molto altro viene spiegato dal Dott. Mauro Conti nei Video Academy, guardali adesso.

Premio Le Fonti INNOVATION Awards®.

HairClinc Academy è Eccellenza nella Cura della Calvizie. Guarda la news completa.

Interviste e Media.

AdnKronos, Agi Stampa, Ansa, TgCom24, Tg StudioAperto Italia1, TG5 Salute e Molti altri.

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FAQ.

Le domande più frequenti.

Cos’è l’Alopecia Androgenetica?

L’Alopecia Androgenetica (AGA), nota anche come Calvizie Comune Ereditaria, è una comune condizione del sistema “scalpo-capelli”, nella quale si verifica una progressiva miniaturizzazione dei capelli. Questi, ciclo dopo ciclo, cadono per ricrescere sempre più piccoli fino a quando il Follicolo Capillare non giunge ad una condizione di Atrofia. Colpisce prevalentemente gli uomini, ma anche le donne ne sono affette in modo sempre più visibile.

Quali sono i responsabili della Calvizie?

È ormai assodato che i veri responsabili della Caduta dei Capelli siano il Diidrotestosterone (DHT) e la Prostaglandina D2 (PGD2). Il primo è un composto naturale derivato dal Testosterone per opera di un enzima, la 5-alfa-Reduttasi. Esso perturba l’equilibrio fisiologico del Cuoio capelluto e porta a vari problemi, quali seborrea, forfora eccessiva e quel processo di miniaturizzazione che alla fine porta all’atrofia follicolare. La PGD2 invece sostiene una condizione di cronica infiammazione del sistema scalpo-capelli che peggiora il quadro già compromesso dal DHT.

Lo stress può essere cause di calvizie?

Lo stress, come altri fattori esterni, quali cattive abitudini, carenze alimentari o altre patologie, può concorrere al peggioramento di una condizione di Calvizie. Non si tratta di vere cause della calvizie, ma di sicuro la loro influenza è importante per determinare un peggioramento della stessa. Per questo motivo parliamo di “concause” che possono variare da caso a caso.

Calvizie Femminile e Calvizie Maschile sono diverse?

Assolutamente no. Si tratta della stessa condizione di “attacco ai Follicoli Capillari”. Anche se la sintomatologia è differente, DHT e PGD2 sono i responsabili comuni. A loro si deve la miniaturizzazione dei capelli che nella donna avviene prevalentemente sulla parte superiore del capo, mentre nell’uomo si verifica sulle tempie e sul vertex per poi procedere e lasciare la classica “coroncina” di capelli in zona parietale ed occipitale del capo.

La Calvizie si può curare con lozioni o shampoo anticaduta?

Assolutamente no! Questo è uno dei cliché più comuni relativamente alla lotta alla Calvizie. Le cause della Caduta di Capelli sono molto profonde e legate agli equilibri fisiologici dei Follicoli Capillari ed in generale del cuoio capelluto. Per nostra fortuna la cute è un efficiente scudo che non permette intrusioni, quindi una lozione, uno shampoo, una maschera per capelli non possono nulla sulle vere cause della calvizie. Essi e tutti gli altri “cosmetici anticalvizie” che purtroppo si trovano in commercio sono solo dei palliativi. Puliranno e renderanno morbidi e setosi i capelli, quello senz’altro… ma questi stessi capelli continueranno a cadere.

Esistono integratori alimentari che combattano la Calvizie?

Anche in questo caso la risposta è negativa. È vero che condizioni di malnutrizione o semplici carenze alimentari possano avere un effetto sulla salute generale di capelli e cuoio capelluto, ma non esiste un integratore che da solo sia capace di curare la calvizie. Viceversa se una corretta integrazione Nutraceutica è inserita nel contesto completo di un Protocollo Multidisciplinare di contrasto alla Calvizie, essa può giocare le sue carte per concorrere a creare condizioni di buona salute generale del sistema “scalpo-capelli”.

Il PRP Capelli combatte la Calvizie?

Ancora una volta dobbiamo rispondere no, anzi “ni”. Infatti il PRP Capelli fu la prima terapia mirata alla stimolazione cellulare dei Follicoli Capillari e basata sulle conoscenze della Medicina Rigenerativa. Il gel piastrinico che contiene tutti i principi di Rigenerazione Cellulare è effettivamente in grado di lavorare sul Follicolo Capillare. Però da solo non basta. Vari sono i motivi che non consentono di potere definire il PRP Capelli come una cura della Calvizie, ma il più importante è che esso viene adoperato come una terapia isolata, fine a sé stessa e questo è un grossissimo limite.

Il Trapianto di Capelli cura la Calvizie?

A questa domanda dobbiamo ancora rispondere di no. Il Trapianto di Capelli è senz’altro un’importante metodica di rinfoltimento chirurgico indicato per calvizie molto estese, ma non è una cura. È semmai un metodo di copertura dei danni dati dalla Calvizie. La nascondono, ma non la curano. DHT e PGD2 continuano imperterrite nella loro attività tanto che un Trapianto non potenziato ed assistito non dura. Dopo un paio di anni è da rifare. È qui che la Medicina Rigenerativa si inserisce e potenzia i risultati dell’Autotrapianto rendendoli più naturali, duraturi ed efficaci.

La Calvizie è ereditaria?

Il nome di questa condizione, Alopecia Androgenetica, mette in correlazione la sua incidenza con alcune predisposizioni genetiche. Quindi è senz’altro preferibile parlare di ereditarietà delle predisposizioni genetiche alla calvizie, piuttosto che parlare di ereditarietà della Calvizie in sé. Inoltre sembrerebbe confermato che questa predisposizione segua la linea materna, ossia la ereditiamo da nostra madre, esattamente come il DNA mitocondriale. Non guardate dunque la testa di papà per capire se abbiamo problemi, guardate semmai lo zio da parte di mammà.

In cosa consiste il Protocollo Multidisciplinare bSBS?

Il Protocollo Multidisciplinare di Medicina Rigenerativa bSBS è un insieme di avanzate applicazioni cliniche che agiscono in sinergia per favorire un efficace contrasto all’evolutività della Calvizie. Non una cura di un solo aspetto, ma un attacco a 360° a tutte quelle che sono le componenti di uno squilibrio multifattoriale come l’Alopecia Androgenetica è.

Quanto costa il Protocollo di Medicina Rigenerativa bSBS?

Il Protocollo di Medicina Rigenerativa Multidisciplinare bSBS, ha un costo di 3600,00 Euro. Si esegue una volta sola, è composto da più di 16 tecnologie ognuna incentrata su un aspetto differente della calvizie. Può prevedere 1/2 richiami nel primo anno, oppure nel secondo/quinto anno. I Richiami sono inclusi nei costi.

Il Protocollo Multidisciplinare ha controindicazioni?

No assolutamente. I principi di Rigenerazione Cellulare alla base del suo funzionamento sono autologhi e quindi assolutamente ben tollerati dal paziente dal quale sono prelevati in un primo momento e reinoculati in un secondo.
Trovate più informazioni sul bSBS cliccando qui.

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