L’Autotrapianto di Capelli non basta!
L’Autotrapianto di Capelli non blocca la Calvizie e non rigenera i capelli danneggiati. E’ una soluzione ottimale solo quando è eseguito nel momento giusto e su una vera base di salute.
Nessuno escluso!
Qualunque sia il tuo grado attuale di Calvizie, l’Autotrapianto di Capelli non basta.
Le ultime ricerche scientifiche confermano che i capelli trapiantati sono protetti dal DHT, ma non dalla Prostaglandina PGD2 e possono andare incontro, a loro volta, a miniaturizzazione e caduta.
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Calvizie iniziali o precoci
Da poco noto una perdita di capelli eccessiva, vedo una mancanza di spessore e di qualità, vorrei intervenire in tempo.
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Diradamento diffuso
Ho un diradamento diffuso, sebo in eccesso con capelli sempre più sottili che mi creano una bassa densità e aree vuote.
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Diradamento marcato
Ho un forte diradamento e ho perso i capelli in alcune aree, in altre c’è una miniaturizzazione progressiva e poca di densità.
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Calvizie avanzata
Ho una Calvizie avanzata, ho eseguito alcune cure e/o Autotrapianto, ma senza ottenere risultati completi e qualitativi.
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Alopecia Areata
Dopo l’Alopecia Androgenetica la più diffusa è sicuramente l’Alopecia Areata, in questi casi è necessario agire rapidamente.
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Alopecia Universale e Cicatriziale
Sono tra le forme più aggressive di Alopecia, di origine Autoimmune, Infiammatorie o dovute a gravi fattori secondari.
La storia conferma che l’Autotrapianto non basta!
Spostare i capelli resistenti al DHT da una zona sana ad una zona diradata, significa solo coprire “momentaneamente” il problema senza risolverlo alla base.
Perchè l’Autotrapianto da solo non può risolvere la Calvizie?
Perchè la Calvizie non è solo un inestetismo, è una vera patologia.
Lo sanno molto bene le persone che hanno eseguito uno o più Autotrapianti di Capelli, se non si agisce andando “oltre la chirurgia”, dopo breve tempo la Calvizie di ripresenta, a volte peggiorando l’estetica precedente al Trapianto stesso.
ApprofondisciE’ bene ricordarci, in breve, perché si perdono i capelli.
Se negli anni passati l’Autotrapianto era considerato, in modo errato, “la cura della Calvizie”, oggi la storia insegna che la chirurgia acquista valore solo se eseguita in ultima analisi e solo su una vera base di salute di cute e Follicoli.
La caduta dei capelli, nella maggior parte dei casi è causa di varie patologie tra cui l’Alopecia, la più diffusa è l’Alopecia Androgenetica. I colpevoli sono principalmente gli ormoni androgeni, nello specifico il testosterone.
Colpa del DHT?
Questo ormone, trasformato in DHT (Diidrotestosterone) da un enzima (5 alfa reduttasi), diventa uno dei principali nemici dei Bulbi Piliferi. Scatena una forte infiammazione che genera un’eccessiva produzione di sebo che soffoca il Bulbo impedendo la produzione di capelli sani e spessi, causandone nel tempo la sua l’atrofia.
Il DHT non lavora da solo.
Ma il DHT non è l’unico colpevole, è notizia recente la scoperta di una proteina ritenuta la causa reale delle Calvizie, parliamo della Prostaglandina D2, un proteina pro-infiammatoria che causa un assottigliamento veloce dei Follicoli portandolo l’atrofia, l’effetto degenerativo è molto simile a quello del DHT.
Alle cause scatenanti, si aggiunge un mix dannoso di concause come stress, pessimo stile di vita, malnutrizione, farmaci e altre problematiche individuali, insieme rendono i capelli più deboli, opachi, sottili e, di conseguenza, più facilmente vittime della Calvizie.
Ultimi studi scientifici affermano che la Calvizie dipende anche dall’attività di alcune Cellule Staminali presenti nel Follicolo e nella Papilla Dermica del Bulbo, queste Cellule hanno un ruolo chiave nella vita del capello e, quando non lavorano correttamente, rendono il Follicolo più sensibile alle cause e concause che lo portano al suo invecchiamento precoce.
E’ necessario individuare, curare e andare oltre la chirurgia.
Si intuisce chiaramente che la Calvizie è una vera e propria patologia (anche se non è considerata una malattia), di conseguenza la sola chirurgia, anche con la tecnica più evoluta e il chirurgo più esperto, non potrà mai bloccarne la sua l’evoluzione.
Solo avvolgendo la problematica a 360 gradi è possibile ottenere risultati stabili, densi e duraturi.
Prima della chirurgia, il consiglio dei maggiori esperti internazionali, è quello di arginare da subito e al massimo delle possibilità lo sviluppo della tua Calvizie, favorire l’ispessimento del fusto dei capelli analizzando i veri spazi vuoti da riempire, promuovere l’inversione del processo di miniaturizzazione favorendo il massimo recupero dei Follicoli ricettivi e non atrofici (non morti).
Creare vere basi di salute, necessarie per ottenere risultati clinici più completi e duraturi, è la condizione sine qua non per promuovere un risultato stabile e di alto valore estetico.
La storia insegna che, senza queste condizioni cliniche, l’Autotrapianto può avere una durata di soddisfazione molto bassa e il più delle volte non è risolutivo nel tempo.
In 5 punti la chiave per capire.
Se stai pensando di sottoporti al primo o all’ennesimo Autotrapianto di Capelli ti suggeriamo di non avere fretta e di ragionare.
1 | L’Autotrapianto copre un problema senza risolverlo.
Nessun intervento chirurgico, fine a se stesso, potrà mai essere una soluzione completa della Calvizie.
È ormai frequente incontrare Pazienti che hanno eseguito più Autotrapianti in tempi molto ravvicinati, fino a 5 negli ultimi 8 anni. Questa situazione si verifica quando l’Autotrapianto non è eseguito nel momento corretto, su una vera base di salute stabile e con un’Ambiente Follicolare sano e attivo.
Vuoi coprire il problema o risolverlo?
In tutti i casi di Calvizie trattabile, l’Autotrapianto di Capelli fine a se stesso non potrà mai essere una soluzione completa della problematica clinica ed estetica, copre un problema, per un tempo determinato, ma non può curarlo alla base.
Sebbene dopo circa 18 mesi dall’intervento, la quasi totalità dei Pazienti è soddisfatto dei risultati ottenuti, i problemi clinici ed estetici solitamente si manifestano dopo circa 2 anni dall’intervento, in molti casi anche più precocemente.
Di fatto, nei casi di diradamento e assottigliamento dei capelli, situazioni non idonee all’esecuzione di un Autotrapianto, gli effetti indesiderati si possono presentare già a partire dal primo anno dopo l’intervento.
Senza un risultato clinico stabile non si può raggiungere un risultato estetico di valore.
L’evoluzione della Calvizie, lo Shock-Loss e il mancato attecchimento di parte dei Follicoli trapiantati, riporta molti Pazienti ad uno stadio simile a quello precedente o addirittura peggiore di quello iniziale.
Si traduce in risultati estetici approssimativi e innaturali, le varie zone della cute presentano anche differenti densità e qualità dei capelli. I Follicoli trapiantati hanno capelli più evidenti e più spessi rispetto ai capelli nativi, più fini e deboli, ancora presenti nelle zone diradate,
I capelli trapiantati sono “per sempre”?
Il Trapianto di Capelli si basa sul fatto che i Follicoli prelevati dalla zona donatrice, nascono geneticamente protetti dalla principale causa dell’Alopecia, il DHT o Diidrotestosterone. La teoria che questi Follicoli, una volta prelevati e trapiantati siano “per sempre” potrebbe essere a tutti gli effetti solo una teoria.
I dati degli ultimi anni, basati su migliaia di casi trattati, evidenziano a distanza di un tempo relativamente breve dall’intervento, un mancato attecchimento di molti innesti e una ridotta ricrescita degli stessi.
Oggi la Scienza ha dato un nome a questa situazione, ha individuato in una proteina pro-infiammatoria chiamata Prostaglandina D2, la vera causa della Calvizie e dall’azione potenzialmente dannosa anche per i Follicoli trapiantati, sui quali genera una forte infiammazione che li porta a miniaturizzazione e caduta.
I farmaci inibitori del DHT non hanno alcuna capacità di bloccare l’infiammazione della Prostaglandina D2.
Autotrapianto, una scelta consapevole da fare solo al momento giusto.
Negli ultimi anni anche l’Autotrapianto di Capelli ha sperimentato con successo l’abbinamento con Protocolli Rigenerativi Inclusivi, assicurando al Paziente un risultato più completo, stabile e naturale.
Il primo fondamentale step per chi ha un problema di Calvizie è proprio la cura avanzata e non la chirurgia. Solo dopo aver creato le condizioni cliniche idonee e aver curato la propria Calvizie al massimo delle possibilità concesse, un eventuale Autotrapianto successivo poggerebbe su una vera base di salute stabile, assicurando risultati più duraturi e naturali.
In HairClinic, come in molti altri centri specializzati internazionali, la Medicina Rigenerativa è il presente e il futuro, non è considerata un optional in nessun grado di Calvizie trattabile.
Nel nostro Protocollo Advanced Mirco Surgery, la Terapia Inclusiva bSBS è inclusa nel Micro Trapianto aspirato atFUE ed è garantita come riaccredito per l’esecuzione dello stesso.
Anche per i casi di Calvizie avanzata, la combinazione perfetta, non un optional.
Nei casi di diradamento localizzato o diffuso, la sola Terapia Inclusiva Rigenerativa favorisce i massimi risultati clinici ed estetici senza chirurgia, situazione che riguarda oltre il 93% dei casi trattati.
Nei casi di Calvizie più avanzata, la Terapia Inclusiva risulta necessaria per creare vere fondamenta di salute di cute e Follicoli, promuovendo al contempo il massimo recupero e ricrescita autologa. Un eventuale Autotrapianto è da considerare “solo” a completamento estetico di un risultato clinico stabile.
I benefici evidenziati sono per tutti un monito da seguire, fanno luce sull’importanza della Medicina Rigenerativa Inclusiva prima di qualunque altro approccio chirurgico e marcano l’estrema differenza da altri trattamenti cosmetici attualmente in uso.
In HairClinic Italia ogni Paziente è sempre trattato con il Protocollo Terapeutico Inclusivo di Medicina Rigenerativa avanzata e mai con chirurgia fine a se stessa.
2 | Conosci l’effetto Shock Loss post Autotrapianto?
Lo Shock Loss è deleterio, la Medicina Rigenerativa crea le basi per evitarlo.
Un rischio, che nella maggior parte dei casi può verificarsi a seguito del Trapianto di Capelli, è quello legato al fenomeno conosciuto come “Shock Loss”. Riguarda i capelli nativi deboli, accanto ai capelli trapiantati che, non resistendo al traumatismo dovuto agli innesti e prelievi, vanno incontro ad una caduta accelerata.
ApprofondisciE’ più di un rischio.
L’effetto di caduta accelerata causato dallo Shock Loss, accade quando i capelli nativi sono deboli e non hanno sufficiente forza per resistere al traumatismo dovuto al gesto tecnico dell’Autotrapianto.
Questo danno è riscontrato nella maggior parte dei Pazienti trattati con sola chirurgia, i casi più sensibili allo Shock Loss sono quelli che presentano un diradamento e assottigliamento dei capelli, situazioni nelle quali un Autotrapianto può risultare addirittura deleterio.
Una volta persi i capelli nativi nell’area ricevente, rimangono visibili solo i capelli trapiantati distanti tra loro, creando un effetto estetico innaturale e di bassa densità.
Un diradamento che sembrava stabilizzato, può manifestare velocemente la ripresa della sua evoluzione. In uno stadio di Shock Loss, tardivo e permanente, il Paziente a distanza di circa 18 / 24 mesi dall’Autotrapianto, corre un rischio concreto di perdere la gran parte della densità riacquistata dal Trapianto stesso.
Non è sicuramente una strategia valida trapiantare Follicoli in una zona diradata per poi perderne altrettanti nativi e potenzialmente recuperabili.
Shock Loss? No, grazie!
La strategia d’azione moderna e corretta è quella di lavorare proprio sui capelli nativi sottili e potenzialmente “condannati” allo Shock Loss post Autotrapianto.
Questi capelli, fondamentali per creare maggiore densità e un risultato estetico più naturale, rappresentano il principale bersaglio del Protocollo di Medicina Rigenerativa Inclusiva, attraverso il quale è possibile correggere il loro ciclo di vita e promuovere la loro massima Rigenerazione Cellulare.
Lo puoi evitare.
La Medicina Rigenerativa Inclusiva permette di evitare al massimo il rischio di Shock Loss post Autotrapianto, ha l’obiettivo di promuovere l’inversione il processo di miniaturizzazione e di riportare i Follicoli nativi sottili, non atrofici, ad uno stato di salute vero.
Quando i capelli nativi sottili e danneggiati ritornano ad uno spessore sano, aumentano la qualità del proprio pigmento, da sottili e chiari a spessi e di colore vivo naturale.
Raggiunto questo stadio, i capelli nativi hanno le potenzialità per evitare il rischio di Shock Loss e di sopportare il traumatismo di un eventuale Autotrapianto.
La Terapia Inclusiva Rigenerativa bSBS è un’azione indispensabile per promuovere un risultato più completo e duraturo nel tempo, è ritenuta una fase imperativa in tutti i gradi di Calvizie trattabili.
Condizioni migliori, risultati migliori.
Grazie alle migliori condizioni cliniche ed estetiche del parco follicolare attivo riportato in salute, l’eventuale e successivo Autotrapianto risulterà perfettamente integrato e irriconoscibile.
L’unico modo per raggiungere un risultato è estremamente naturale e denso, avviene quando tutti i capelli, nativi e trapiantati, hanno uno spessore omogeneo e sano.
3 | Risultato disarmonico.
Perchè il risultato estetico del solo Autotrapianto il più delle volte risulta poco armonico e non integrato?
Quando un Trapianto di Capelli “si vede”, significa che non è integrato con il parco follicolare nativo e che la qualità dei capelli non è come quella dei Follicoli trapiantati. Ripetere il Trapianto, significa ripetere gli stessi errori, aumentando gli effetti estetici indesiderati e amplificando tutte le altre problematiche.
ApprofondisciFai una scelta di valore.
Compreso che la sola chirurgia non può in alcun modo bloccare l’invecchiamento cellulare e l’evoluzione della Calvizie, se in più viene eseguita in un momento non idoneo può portare ad una perdita dei capelli nativi sofferenti e deboli, uno dei principali motivi per i quali la maggior parte dei Pazienti vuole evitare l’Autotrapianto è dovuto proprio ai risultati estetici realmente ottenibili.