Caduta dei capelli in allattamento: perché succede, come risolvere?

L’allattamento è un momento unico nella vita di una neomamma, ma non sempre semplice. Tra le sfide più comuni – spesso taciute per pudore o vergogna – c’è anche la caduta dei capelli. Le ciocche si assottigliano, il volume della chioma diminuisce e l’autostima vacilla. Se è quello che ti sta succedendo, tranquilla, non sei sola! Questo fenomeno è del tutto normale e legato ai cambiamenti ormonali post-parto. La buona notizia? È anche temporaneo e si può gestire con i giusti accorgimenti. Caduta dei capelli in allattamento: perché succede, quanto dura e cosa fare per contrastarla. I consigli degli esperti.

Perché cadono i capelli in allattamento?

Durante la gravidanza, il corpo femminile è attraversato da numerosi cambiamenti ormonali ai quali si lega anche la caduta dei capelli.

L’aumento degli estrogeni, tipico di questo periodo, ha effetti del tutto positivi sulla chioma: prolunga la fase di crescita attiva dei fusti (anagen), li rende più folti, luminosi e resistenti alla caduta, con il risultato che molte future mamme sono colpite dalla bellezza dei loro capelli durante i nove mesi di attesa.

Dopo il parto, e soprattutto durante l’allattamento, i livelli ormonali tornano gradualmente alla normalità. Il calo repentino degli estrogeni provoca il passaggio di numerosi capelli alla fase di riposo (telogen), con conseguente caduta più abbondante. 

A questo fenomeno di telogen effluvium post-partum, si somma anche l’azione della prolattina – l’ormone che stimola la lattazione e che influenza negativamente il ciclo di crescita dei fusti, favorendone la perdita – e di altri fattori come stress fisico ed emotivo, mancanza di sonno, carenze nutrizionali e pratiche scorrette nella cura dei capelli, che hanno effetti negativi sul loro benessere.

In sintesi, la caduta dei capelli dopo il parto è una conseguenza del complesso cambiamento ormonale che accompagna la maternità. Non è permanente e, con le giuste attenzioni, può essere gestita efficacemente. Ne parleremo tra poco. 

Come si presenta la perdita di capelli in allattamento?

La perdita di capelli in allattamento è un fenomeno, quindi, molto comune, che spesso inizia tra il secondo e il quarto mese dopo il parto, raggiungendo il picco intorno al terzo. Può durare diversi mesi e, in alcuni casi, protrarsi per tutto il periodo dell’allattamento. 

Come si manifesta? Colpisce soprattutto la zona frontale e le tempie, con ciocche che appaiono più sottili, deboli e opache rispetto a quelle splendide della gravidanza. Ma, anche se può sembrare preoccupante, è una fase passeggera: la ricrescita è già in atto e la chioma tornerà gradualmente alla sua naturale densità. 

Tuttavia, anche se non richiede un trattamento medico specifico, l’alopecia post-partum si può limitare con alcuni accorgimenti.

Caduta dei capelli in allattamento: cosa fare e cosa evitare

Cosa fare

  • Seguire un’alimentazione equilibrata e ricca di nutrienti utili al buon sostentamento dell’organismo e alla crescita della chioma. É il caso di ferro, zinco, biotina, vitamine del gruppo B, vitamina C, D e Omega-3. È fondamentale prestare particolare attenzione alla carenza di ferro perché è molto comune nel post-partum e può incentivare la caduta dei capelli.
  • Assumere integratori solo se necessario e dietro controllo medico. Quando la sola alimentazione non basta, è possibile assumere integratori specifici per la caduta dei capelli compatibili con l’allattamento. 
  • Curare i capelli con prodotti delicati e specifici. Usa shampoo formulati per contrastare la caduta, che siano delicati sul cuoio capelluto e scelti in comunicazione con il medico.  
  • Massaggia il cuoio capelluto. Per stimolare la circolazione sanguigna e favorire la salute dei follicoli.
  • Riduci lo stress. Anche se difficile in questa fase, cerca momenti per rilassarti. Lo stress ha un impatto diretto sulla salute dei capelli, quindi il benessere emotivo e il riposo sono fondamentali.

Cosa evitare

  • Non utilizzare prodotti aggressivi. Evita shampoo contenenti solfati o sostanze irritanti che possono danneggiare una chioma già indebolita.
  • Non stressare i capelli con trattamenti invasivi. Limita l’uso di phon ad alte temperature, piastre, arricciacapelli e tinte chimiche. Questi possono indebolire ulteriormente il fusto del capello. Evita anche code alte, trecce tirate o chignon molto stretti, che possono sollecitare il follicolo e favorire la caduta.
  • Non assumere integratori “fai da te”. Anche se naturali, non tutti gli integratori sono adatti durante l’allattamento. Vanno sempre assunti sotto controllo medico per tutelare sia la madre che il bambino.

In conclusione, la perdita di capelli in allattamento è un fenomeno assolutamente normale, che fa parte dei naturali cambiamenti del corpo nel periodo post-parto. Anche se può spaventare o influenzare la propria immagine, è solo una fase, che con un po’ di pazienza si supera senza bisogno di interventi drastici. Non serve chiamare in causa la Medicina Rigenerativa Capelli, assumere farmaci anticaduta o rivolgersi a soluzioni più invasive come il trapianto. 

Tuttavia, se la caduta dovesse persistere oltre i 6-8 mesi dalla nascita, o se noti zone di diradamento localizzato o alopecia evidente, è sempre consigliato rivolgersi a un dermatologo per una valutazione più approfondita e la prescrizione di rimedi mirati. 

Il Protocollo bSBS

La Medicina Rigenerativa Capelli: una nuova frontiera contro la caduta dei capelli

Negli ultimi anni, la Medicina Rigenerativa Capelli si è imposta come una delle soluzioni più promettenti per contrastare il diradamento e la caduta dei capelli. Diversamente dalle soluzioni tradizionali, come i farmaci o l’autotrapianto, questo approccio rivoluzionario non si limita a mascherare il problema, ma agisce sulle cause profonde, favorendo la ricrescita naturale dei capelli.

Tra le diverse tecniche di Medicina Rigenerativa Capelli, il protocollo bSBS si distingue per il suo approccio completo e personalizzato. Questo trattamento in 5 fasi combina oltre 16 tecnologie all’avanguardia per:

  • Bloccare l’invecchiamento follicolare precoce: principale responsabile della caduta dei capelli.
  • Promuovere la ricrescita e la densità dei capelli: favorendo la rivitalizzazione dei follicoli piliferi già miniaturizzati.
  • Contrastare l’infiammazione: che danneggia i follicoli e ne ostacola la crescita.

I vantaggi del Protocollo bSBS rispetto all’autotrapianto per diradamenti lievi:

  • Approccio non chirurgico: ideale per chi teme interventi invasivi o desidera evitare cicatrici.
  • Trattamento indolore: senza anestesia e fastidi post-operatori.
  • Recupero immediato: permette di tornare alle proprie attività quotidiane subito dopo il trattamento.
  • Efficace anche sui casi lievi: agisce fin dalle prime fasi del diradamento, prevenendone la progressione.
  • Risultati duraturi: favorisce una ricrescita sana e stabile nel tempo.

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