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Trapianto di capelli: è vero che non basta più per curare la calvizie?

Una delle domande più gettonate tra i pazienti alle prese con una condizione di calvizie, alopecia o diradamento diffuso, è certamente: “Il trapianto di capelli è efficace e completamente risolutivo?”. Alla luce del 2024 e delle nuove terapie e modalità di cura scoperte in questo campo della medicina estetica, risulteremmo falsi nel dire che il trapianto di capelli, una volta eseguito, sia 100% risolutivo, su ogni tipologia patologica e diagnosi. Il progresso ha infatti fatto comprendere che un intervento del genere può non bastare più, da solo, se non preceduto da un attento iter di cura dei capelli, del cuoio capelluto, e di stimolazione dei bulbi piliferi, come invece suggerisce la Medicina Rigenerativa capelli. Il suo Protocollo bSBS inclusivo, calibrato su misura del paziente e seguito da un attento follow-up, è una vera rivoluzione del genere.

Il trapianto Non è definitivo

Perché il trapianto dei capelli non basta più da solo a curare la calvizie

Il trattamento specifico del trapianto di capelli, utile a risolvere i diradamenti e la caduta tipica della chioma, dovuta a forme di calvizie e d’alopecia, ha di certo fatto passi avanti negli ultimi anni, permettendo la scoperta di tecniche meno invasive, ma più tecnologiche ed efficaci che, se utilizzate da un chirurgo competente, possono realmente risolvere in modo soddisfacente e semi-definitivo la caduta patologica. Nonostante ciò, anche l’intervento eseguito con la tecnica più evoluta e precisa, potrebbe oggi non essere del tutto sufficiente a garantire i risultati di cura sperati, specialmente sul lungo termine. Questo perché il trapianto dei capelli, continua a focalizzarsi sulla sola cura sintomatologica, non osservando attentamente e non curando quelle che sono le cause alla base di alopecia che, a lungo andare potrebbero ripresentarsi, portando a nuovi diradamenti. 

Come la Medicina Rigenerativa capelli risolve il problema

A invertire questo modus operandi ci pensa la Medicina Rigenerativa, che in ambito di salute del cuoio capelluto e dei capelli, nonché di cura alla calvizie e all’alopecia, ha rappresentato una significativa rivoluzione di concept e di intervento. Ecco come.

Medicina Rigenerativa vs trapianto dei capelli

Mentre l’autotrapianto dei capelli si preoccupa solamente di coprire il problema, limitando i suoi sintomi, senza però di fatto risolvere la patologia all’origine, la Medicina Rigenerativa ha compreso, che solo l’individuazione attenta dello stato in cui versano il cuoio capelluto e i bulbi piliferi, nonché una loro stimolazione, possono curare la calvizie in modo duraturo. 

Nel tempo infatti, i follicoli trapiantati e sani, potrebbero comunque perdere parte del loro grado protettivo nei confronti dell’ormone DHT e risentire della sua influenza, riportando all’atrofizzazione e miniaturizzazione dei bulbi, nuovamente responsabile di distacco della capigliatura. Non è raro trovare pazienti che abbiano subito numerosi trapianti in pochi anni. Questo perché il trattamento non è supportato dalle nuove cure su misura della Medicina Rigenerativa Inclusiva che invece, attraverso analisi dettagliate e specifiche, e l’utilizzo di ben 16 diverse strumentazioni ipertecnologiche, risolve la salute dei capelli e del cuoio capelluto in modo olistico.

Come funziona la Medicina Rigenerativa capelli

Il suo Protocollo bSBS si presuppone, in questo senso, di promuovere l’inversione del processo di miniaturizzazione e di assottigliamento dei follicoli, stimolando la massima capacità rigenerativa in quelli ancora ricettivi e non del tutto atrofizzati. Si crea così una base di partenza per una ricrescita dei capelli naturale, ma anche per risultati di trapianto più completi e duraturi. 

In aggiunta, tale metodo si impegna ad evitare l’effetto shock loss vissuto dalla chioma in seguito a trapianto, per così mantenere ulteriormente la sua migliore salute. Ciò si riferisce all’attenzione posta ai capelli nativi, siti al fianco dei capelli trapiantati, i quali potrebbero vivere un trauma a causa dei vicini innesti e prelievi. Un’eccessiva stimolazione all’apparenza non nociva, che sul lungo periodo si può però trasformare in ridotta densità e caduta anche dei capelli sani. Tale branca di intervento innovativa, forte della sua attenta fase di monitoraggio e follow-up, fa si che ciò non avvenga o comunque permette di intervenire in maniera tempestiva alle prime avvisaglie, per così evitare la copiosa caduta dei capelli non malati

Ma a aiuta anche in caso di ridotta area donatrice

Infine, è bene considerare che l’autotrapianto capelli può oggi non essere del tutto definitivo e risolutivo anche per via della ridotta disponibilità di area donatrice del cuoio capelluto. I follicoli piliferi sani, presenti nella parte posteriore del capo e nell’area laterale, non sono infatti infiniti, così impedendo di intervenire oltre un certo numero di innesti. Emerge quindi ancora una volta l’importanza del Protocollo di Medicina Rigenerativa Multidisciplinare, che invece di curare la calvizie trapiantando follicoli sani in aree glabre, si preoccupa prima di curare gli stessi bulbi ancora attivi, ma poco ricettivi e stimolati, in aree affette da alopecia, che già da sé potrebbero portare a ricrescita capillare. 

Per tutte queste motivazioni, il trapianto dei capelli può oggi non bastare, da solo, a curare in modo soddisfacente e definitivo la calvizie. È necessario che sia affiancato e preceduto dal Protocollo di BioStimolazione Bulbare Sinergica, che consente di svolgere sui follicoli piliferi non “morti”, ma “dormienti”, una forte azione antinfiammatoria e nutritiva, al fine di stimolarli in modo naturale nella loro attività. 

Medicina generativa come Base per l’autotrapianto

L’autotrapianto non è definitivo se non curi il problema alla base.

L’autotrapianto si configura come una soluzione definitiva solo quando viene eseguito su una cute e follicoli in condizioni ottimali di salute.

Uno dei motivi che potrebbe influire sulla durata dell’autotrapianto è che i follicoli prelevati dalla zona donatrice, sebbene più resistenti al DHT (la principale causa dell’alopecia), non sono completamente immuni a questa sostanza e risultano sensibili ad altre cause e concause della calvizie.

L’autotrapianto, da solo, non riesce a coprire tutte le diverse cause e concause della calvizie. Per ottenere risultati efficaci, è necessario adottare un approccio diverso.

È per questo motivo che atFUE viene eseguito solamente dopo il Protocollo non chirurgico di Medicina Rigenerativa bSBS. Quest’ultimo prepara il paziente alle condizioni ottimali per l’autotrapianto, garantendo un effetto di maggiore densità e naturalezza. L’associazione tra microchirurgia automatizzata e Medicina Rigenerativa consente di ottenere un risultato clinico stabile, di alto valore estetico e di lunga durata.

Recensioni

Opinioni, Recensioni e Risultati Protocollo Multidisciplinare.

Recensioni Protocollo di Medicina Rigenerativa bSBS. Oltre 3000 Recensioni Certificate e decine di Video Testimonianze e Valutazioni di veri Pazienti. Ogni Recensione è Certificata da Feedaty, HairClinic raccoglie le recensioni in forma cartacea e controfirmata dal paziente e consegnata a Feedaty la quale pubblica le sole valutazioni. Guarda altre video Recensioni: HairClinic Recensioni Certificate.

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Interviste e Media.

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