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Trapianto dei capelli: metodo FUE o FUT, differenze e quale scegliere

Parlare oggi di trapianto dei capelli significa irrimediabilmente prendere in considerazione due differenti modalità di intervento. Una prima, FUT, di stampo tradizionale che, utilizzata per molto tempo, sta ora lentamente cadendo in disuso, per via della sua maggiore invasività e delle cicatrici evidenti lasciate sul cuoio capelluto. Una seconda, FUE, di stampo moderno e d’avanguardia, che sollecita i bulbi piliferi in modo delicato, conferendo al tempo stesso un risultato molto più naturale. Trapianto capelli con tecnica FUE o FUT: vediamo differenze e similitudini (per capire meglio quale scegliere).

Le tecniche di trapianto

Trapianto FUE o FUT: focus sulle differenti tecniche

Come spesso accade, per procedure mediche e chirurgiche, si pone per specialisti e pazienti la scelta tra differenti metodi di intervento a trattamento. Spesso dettata dal progresso in campo tecnologico e di competenze, che ha permesso di scovare metodologie di operazione sempre più innovative ed efficaci, alla minima invasività. È il caso anche del trapianto di capelli dove la tecnica FUT, molto in voga fino a pochi anni fa, è ora spesso sostituita dalla tecnica di trapianto FUE. Entrambe risolutive per alopecia e calvizie, in cosa consistono, tra similitudini e differenze.

Trapianto di capelli FUT (Follicular Unit Transplant)

Con questo acronimo si fa riferimento alla classica modalità di intervento per autotrapianto della chioma. Di stampo chirurgico e realizzata in anestesia locale, la tecnica FUT prevede l’estrazione in un’intera striscia di cute dalla nuca del paziente (strip), estrapolata in genere dalla sua area occipitale, in quanto non soggetta all’azione degli ormoni che intensificano la caduta dei capelli. 

Il trapianto di capelli FUT è solitamente operato in unica sessione durante la quale avviene il prelievo simultaneo di oltre 4mila unità follicolari, e il loro successivo impianto, dopo che gli stessi sono opportunamente lavorati da personale specializzato, con l’aiuto di particolari strumenti che separano al meglio i bulbi sani. 

Perché scegliere il metodo FUT? 

  • Funziona anche con capelli non rasati, sottili e bianchi. 
  • È consigliato ai pazienti affetti da calvizie che presentano però una nuca molto folta. In questo modo consente la risoluzione del “danno estetico” con una sola seduta di impianto.

Gli svantaggi

È tuttavia opportuno considerare che, alla luce delle tecniche di autotrapianto dei capelli più moderne, la metodologia FUT può risultare leggermente più invasiva e meno precisa, in quanto viene estratta e impiantata un’intera striscia cutanea, riducendo la selezione attenta dei bulbi piliferi. Tra gli svantaggi anche quello di una cicatrice che, seppure sottilissima, perché realizzata con tecnica che rispetta l’angolo di crescita dei capelli, può risultare visibile. Così come la sottoposizione del paziente a tempi di guarigione e recupero della ferita leggermente più dilatati degli innovativi metodi. Sino a 1-2 mesi prima del pieno recupero e del ritorno all’attività sportiva. Il risultato può inoltre essere meno naturale. 

Trapianto di capelli FUE (Follicular Unit Extraction)

Evoluzione del metodo FUT sopra descritto, il trapianto di capelli con tecnica FUE è modalità di intervento di minore invasività. Eseguito in anestesia locale, presso ambulatorio specialistico, prevede l’estrazione singola delle unità follicolari sane, da area donatrice. Per poi procedere impiantandole, ugualmente una ad una, in area affetta da diradamento con l’utilizzo di un apposito punch. L’operazione non prevede asportazione e sutura del cuoio capelluto, con tempi di guarigione e recupero sensibilmente ridotti e risultato finale molto più naturale. 

Perché scegliere il trapianto FUE?

  • È più preciso. Le unità follicolari vengono estratte da area occipitale o temporoparietale, ma anche siti ectopici, e attentamente selezionate, prima di essere impiantate in nuova sede. 
  • È indolore e non invasivo, con minore rischio di infiammazione della cute trattata e disagi post-operatori.
  • Migliore e più rapida guarigione. Le ferite sono microscopiche e le cicatrici post intervento impercettibili. Non servono suture. Il recupero completo può avvenire già a 2 settimane dall’intervento, con il ritorno alle attività abituali fissato a 2-5 giorni dal trapianto. Mentre si può tornare a fare sport dopo un mese. 
  • Minima possibilità di rigetto dei nuovi follicoli piliferi impiantati.
  • Risultato molto naturale. Si utilizza un punch capace di seguire al meglio la linea di movimento e la forma dei capelli originari.
  • Si può fare anche su sopracciglia, ciglia, baffi, barba.
  • È consigliato per chi ha un cuoio capelluto poco elastico.

Gli svantaggi

In quanto tecnica di trapianto moderna e altamente specializzata, la FUE non può essere eseguita da medici improvvisati o non aggiornati a pieno su tutte le specifiche del metodo e l’utilizzo degli strumenti appositi. A differenza del precedente, il trapianto FUE prevede inoltre un iter di applicazione leggermente più lungo per via della precisione che richiede. Si esaurisce in due sedute di trapianto, spesso eseguibili nella medesima giornata. Tecnica solitamente raccomandata a coloro che hanno un’area donatrice ridotta, il trapianto FUE può rivelarsi un’arma a doppio taglio, impedendo interventi futuri, quando tutti i follicoli sani sono già stati re-impiantati. Richiede rasatura.

Qualsiasi tipologia di intervento si scelga, per rimpolpare il proprio cuoio capelluto affetto da alopecia, il trapianto di capelli resta ancora ad oggi il metodo più utilizzato, associato alle innovative tecniche terapeutiche della Medicina Rigenerativa per capelli, che mirano a stimolare naturalmente l’attività dei follicoli piliferi e ridurre l’infiammazione cutanea, per risultati ancora più duraturi.

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Tuttavia, è importante sottolineare che nonostante i progressi tecnologici apportino vantaggi, il trapianto chirurgico non può essere considerato una vera cura per la calvizie. La Medicina Rigenerativa interviene come alleato potenziando la tecnica.

Sia nell’autotrapianto FUT che FUE, la Medicina Rigenerativa costituisce il reale potenziamento. Il trapianto di capelli, infatti, non affronta realmente il problema della perdita di capelli, ma si limita a mascherare gli effetti estetici della calvizie senza risolverne le cause sottostanti. Da qui la necessità di un approccio terapeutico incisivo sulle vere origini del problema. I più avanzati protocolli di Medicina Rigenerativa, applicati per contrastare la caduta dei capelli, sono in grado di affrontare direttamente le cause sottostanti, e in situazioni fortunate, possono addirittura invertire il processo favorendo la ricrescita dei capelli.

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