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Medicina Rigenerativa capelli: per chi è indicata?

Al suo interno include diverse tecniche di intervento a cura della calvizie, in primis PRP (Plasma Ricco di Piastrine) e Protocollo bSBS sviluppato da HairClinic. La Medicina Rigenerativa capelli sta conoscendo, in questi ultimi anni, il suo successo, quale metodo assolutamente non invasivo, ma efficace, sulla cura dei diradamenti della chioma. Così affiancando il classico trapianto di capelli in un modus operandi inclusivo, multidisciplinare e capace di durare certamente più a lungo. Medicina Rigenerativa capelli: per quali pazienti sono indicati i suoi trattamenti.

Trapianto di capelli vs Medicina Rigenerativa

Chi non può fare il trapianto di capelli 

I moderni approcci della Medicina Rigenerativa nascono per soppiantare il problema creato dal trapianto di capelli classico, eseguito nella sua pluralità di forme (FUT, FUE, DHI). Ovverosia che si tratta di un intervento di stampo chirurgico, purtroppo non adatto a tutti i pazienti che soffrono di alopecia e di calvizie. È il caso di:

  • Individui giovani, specie se sotto i 25 anni di età. Alopecia e calvizie sono da intendersi come patologie progressive, il cui decorso può continuare fino all’età avanzata oppure ripresentarsi nel tempo con aspetto recidivante. Trapiantando i capelli in giovane età, si rischierebbe quindi di perdere i capelli trapiantati e di vedere cadere fusti che prima erano sani, così creando nuove aree glabre sul cuoio capelluto, che necessitano di ulteriore trattamento.
  • Pazienti con alopecia androgenetica. Per lo stesso motivo di cui sopra, si tratta di malattia ereditaria a carattere continuativo e recidivante.  
  • Pazienti con alopecia areata. Il trapianto della chioma è controindicato sino a che non si sia risolta la causa di alterazione immonologica alla base.
  • Individui con patologie conclamate. Non è possibile inoltre predisporre a tale intervento pazienti con patologie croniche e autoimmuni come AIDS, diabete, epatite C, malattie tiroidee. Le fluttuazioni ormonali e le alterazioni immunitarie potrebbero influenzare i risultati di trapianto, aumentando la perdita di capelli e ostacolando l’attecchimento di quelli immessi. 
  • Pazienti con alopecia cicatriziale.
  • Individui sotto terapie farmacologiche. L’autotrapianto di bulbi è sconsigliato nelle persone che assumono farmaci come chemioterapici e radioterapici, contraccettivi e in coloro che hanno problemi di cicatrizzazione e coagulazione.
  • Pazienti con scarsa disponibilità di follicoli sani in area donatrice.
  • Soggetti con infiammazioni e patologie del cuoio capelluto. Come psoriasi, dermatite seborroica, altre infezioni cutanee.
  • In gravidanza e allattamento

La Medicina Rigenerativa capelli è invece scelta per tutti

Al contrario del trapianto di capelli, la Medicina Rigenerativa con il suo Protocollo bSBS (scopri cos’è qui) e metodo PRP (ne abbiamo parlato qui) è invece perfetta per curare ogni forma di calvizie. E con questa frase non s’intende di certo un eufemismo. 

La biostimolazione e biorigenerazione autologa dei follicoli piliferi – da questa promossa con metodi e tecnologie sempre più innovative – è infatti del tutto indolore (approccio non chirurgico) e priva di effetti collaterali. Così risultando ottima per la stimolazione dei bulbi piliferi, nella ricrescita naturale e sana dei capelli, in quei pazienti che per diversi motivi non si possono sottoporre a un trapianto. Ma è l’ideale anche di fronte a forme di diradamento di ogni intensità, calvizie localizzata o diffusa, alopecia androgenetica. Tutte casistiche in cui la malattia può avere decorso progressivo e recidivante nel tempo, rendendo il solo trapianto di capelli non sempre 100% efficace. 

La conclusione? 

Quello della Medicina Rigenerativa capelli è percorso completo, inclusivo e multidisciplinare volto alla cura di alopecia e calvizie all’origine, consigliato in tutti i casi clou di perdita della chioma, laddove tale fenomeno sia al suo stadio iniziale, oppure già avanzato, con individui che si sono sottoposti nel corso del tempo, a uno o più trapianti.

L’autotrapianto di capelli resta relegato a solo metodo di perfezionamento alla calvizie, che non è però curata alla base, in un approccio che sia realmente efficace sul lungo periodo. Solo curando e disinfiammando le aree del cuoio capelluto più sensibili e nutrendo a fondo i follicoli più deboli, ma ancora attivi e ricettivi, è possibile rinfoltire realmente le zone diradate, con ottimi risultati nel lungo periodo.

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