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Perché i capelli trapiantati non cadono più?

Come è giusto che sia, in quanto a tutti gli effetti intervento chirurgico, il trapianto di capelli solleva nei pazienti una ricca serie di domande, circa le modalità di svolgimento dell’operazione, ma anche gli effetti che possono susseguirsi alla sua messa in opera. Tra queste anche la preoccupazione, circa la reale tenuta della nuova chioma. È proprio vero che i capelli trapiantati non cadono?

Cosa succede dopo il trapianto di capelli

Come sono i capelli trapiantati

Si definiscono androgeni-resistenti, per la loro capacità di resistere a future sollecitazioni dell’ormone DHT, che li porta nuovamente a caduta. Sono i capelli trapiantati, il cui innesto sul cuoio capelluto è avvenuto tramite apposito intervento. Un’operazione più o meno complessa e lunga – a seconda della tecnica utilizzata – che vede lo spostamento di unità follicolari sane, da una parte all’altra del capo, senza alterare le loro peculiarità produttive e rigenerative. Per questo motivo, i follicoli da zona donatrice, innestati  con trapianto di capelli dovrebbero essere non solo più forti e resistenti nel tempo, rispetto a quelli oggetto di danno, ma anche per nulla suscettibili alle influenze negative di testosterone e diidrotestosterone, i due ormoni che causano alopecia e calvizie. 

Tuttavia, seppure i capelli trapiantati non dovrebbero cadere, la loro perdita non è da escludersi. Alopecia e calvizie sono infatti da considerarsi come due condizioni che si evolvono progressivamente nel tempo e che nonostante i trattamenti, non trovano mai soluzione definitiva. Così richiedendo al paziente di intervenire spesso con sedute di infoltimento e rimedio.  

Capelli trapiantati non cadono: l’intervento è quindi una soluzione definitiva?

Una volta trapiantati e trascorso il periodo post-operatorio, i capelli “nuovi” seguono i normali cicli di crescita. Di conseguenza, saranno soggetti a caduta solo dopo aver completato la fase telogen. Bisogna, tuttavia, ribadire che il trapianto di capelli, quale mero trattamento sintomatologico (volto cioè a limitare i sintomi di alopecia e calvizie) e non curativo, non è sempre definitivo, ma un modo per coprire “facilmente” le zone calve e garantire al paziente una buona immagine di sé e qualità della vita.

Ciò comprende che, nonostante i tentativi, i capelli trapiantati continuino a cadere, obbligando molti a vedere vanificate le loro speranze già dopo 18-24 mesi dall’intervento. Un fenomeno non dovuto al mancato attecchimento dei bulbi capillari o a un cattivo lavoro chirurgico, bensì al fatto che alcuni follicoli, nonostante siano androgeni-resistenti, possano avere sempre e comunque un certo grado di sensibilità agli ormoni sopra citati, che col tempo li atrofizzano e miniaturizzano, portando a una nuova caduta dei capelli.

Quando è indicato fare il trapianto di capelli?

Il trapianto di capelli si può eseguire in qualsiasi momento della vita, ma affinché garantisca risultati ottimali è necessario che il medico individui il momento migliore per intraprendere la procedura, che può essere determinato solo esaminando quattro aspetti fondamentali: 

  • Lo stadio di avanzamento della condizione di calvizie o di alopecia, che dovrebbe essere stabile o addirittura in remissione. 
  • La densità della zona donatrice, che dovrebbe disporre di almeno 70-80 unità follicolari per centimetro quadrato. 
  • Il numero di unità follicolari necessario per eseguire il trapianto, perché più è estesa la zona ricevente, maggiore sarà la quantità di follicoli sani da prelevare e impiantare. 
  • Età del paziente. L’autotrapianto dovrebbe essere eseguito dopo un’accurata analisi del cuoio capelluto, esami ormonali e fisiologici, nonchè l’individuazione dell’età migliore per procedere, considerato che prima dei 21-25 anni capelli e pelle sono soggetti ancora a molti cambiamenti.  

Inoltre, ogni paziente è differente: il cuoio capelluto e le zone colpite da alopecia o calvizie non sono sempre uguali, quindi il risultato finale è estremamente variabile e poco prevedibile. A volte, è necessario ripetere il trapianto di capelli perché la zona ricevente è troppo vasta, oppure perché l’alopecia o la calvizie ha continuato il suo decorso, creando nuove zone calve. Insomma, ogni caso è diverso dall’altro; se, però, si individua il momento migliore per eseguire il trapianto e le unità follicolari sono perfettamente sane e in giusta quantità, allora non esiste alcun impedimento a un’ottima riuscita dell’intervento.

L’autotrapianto non basta

L’autotrapianto non è definitivo se non curi il problema alla base.

Spesso, i pazienti non sono consapevoli che l’autotrapianto è definitivo solo su cute e follicoli sani. La limitata resistenza dei follicoli prelevati dalla zona donatrice al DHT, principale causa dell’alopecia, può comprometterne la durata. L’autotrapianto da solo non affronta tutte le diverse cause e concause della calvizie, richiedendo un approccio diverso per risultati efficaci.

È per questo motivo che atFUE viene eseguito solamente dopo il Protocollo non chirurgico di Medicina Rigenerativa bSBS, garantendo un effetto di maggiore densità e naturalezza. Quest’ultimo prepara il paziente alle condizioni ottimali per l’autotrapianto. L’associazione tra micro chirurgia automatizzata e Medicina Rigenerativa consente di ottenere un risultato clinico stabile, di alto valore estetico e di lunga durata.


Quanto costa e cosa include il Trapianto Capelli Automatizzato atFUE.

Il Trapianto Capelli Automatizzato atFUE ha un costo di 6900,00 Euro e offre un percorso completo, non un singolo intervento. Eseguito solo su pazienti idonei e dopo aver creato condizioni cliniche ottimali per pelle e follicoli, atFUE utilizza un sistema aspirato automatizzato per una procedura delicata, sicura e poco invasiva.

Il pacchetto include:

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  • Fino a 4 visite nel primo anno post Sessione, con eventuali richiami terapeutici non chirurgici ad-personam per valorizzare e stabilizzare i risultati. Follow-up continuo ed essenziale negli anni successivi.

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