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Autotrapianto capelli: quante volte ripeterlo e perché i risultati non sono sempre soddisfacenti

Quando un paziente decide di sottoporsi a un autotrapianto di capelli è subito spinto a chiedersi se potrà – nel caso in cui fosse necessario – ricorrere a un ulteriore trattamento. In genere, se eseguito correttamente e da personale esperto in materia, il singolo trapianto della chioma dovrebbe essere risolutivo della situazione di calvizie e di alopecia, ma ciò non è sempre vero. Visto che vi sono casi in cui è doveroso ripetere un trattamento similare, data la condizione patologica in progressione, poiché dipendente da numerosi fattori esogeni ed endogeni all’organismo. Dai quali poi dipende anche la riuscita stessa dell’intervento. Perché un autotrapianto capelli può non dare i risultati sperati, quando e come è possibile ripeterlo.

Cosa succede dopo l’autotrapianto classico

Quando si ripete il trapianto di capelli?

In genere, un paziente che si è sottoposto a un autotrapianto capelli andato male, ha la possibilità di intraprendere il percorso per un secondo trapianto di capelli dopo 9-12 mesi dal primo, per coprire nuove zone calve o per infoltire i capelli cresciuti nelle aree precedentemente trattate. In alcuni casi, un secondo intervento potrebbe essere di natura correttiva, cioè servire per livellare alcuni errori o per rimediare a effetti collaterali causati dalla prima operazione. 

Nonostante la calvizie, infatti, non tutti i pazienti sono validi candidati per l’autotrapianto: prima di procedere con l’intervento, il medico deve analizzare una lunga serie di fattori (che spaziano dall’età alla storia clinica del paziente) per accertarsi che tale procedura terapeutica sia effettivamente la migliore per la sua condizione. Solo analizzando ogni singolo dettaglio, con un’attenta fase di anamnesi ed esame obiettivo, preventivo all’intervento, è possibile ottenere ottimi risultati dal primo trapianto di capelli, evitando così il ricorso a un secondo, se non addirittura a un terzo, trattamento.  

Perchè il primo autotrapianto di capelli può non essere sufficiente a curare la calvizie?

Come accennato, di norma non è necessario eseguire un secondo autotrapianto di capelli, perché il primo è solitamente risolutivo. Di contro, esistono delle eccezioni che richiedono un ulteriore intervento.

Formazione di nuove zone calve

Se il paziente è affetto da alopecia androgenetica è inevitabile che, nonostante l’autotrapianto, i capelli naturali continuino a cadere. Trattandosi di una condizione genetica, per la quale non esiste soluzione definitiva e permanente, è importante valutare attentamente lo stato di caduta prima dell’intervento, evitando di adoperarsi per trattamenti inutili e inefficaci. 

Numero limitato di bulbi follicolari 

Spesso, i bulbi piliferi impiantati con un primo intervento potrebbero però non essere sufficienti o non particolarmente efficaci. Tuttavia, se il paziente dispone di una ricca zona donatrice, con molti follicoli sani, potrà ricorrere a un ulteriore intervento. È comunque consigliato impiegare un massimo di 5mila unità follicolari ad operazione. Questo limite serve per evitare sia di sfruttare eccessivamente la zona donatrice, sia per allontanare il rischio di necrosi dell’area nel caso in cui si inserissero troppe unità follicolari nella stessa zona calva.

Fallimento del primo trapianto di capelli

Nella maggior parte dei casi, i pazienti ricorrono a un secondo trapianto di capelli perché il primo non è andato a buon fine, o perché ha causato loro delle problematiche che vanno necessariamente risolte. In particolare, è trattamento utile per: coprire quelle zone dove i bulbi follicolari non hanno attecchito; infoltire la chioma; nascondere eventuali cicatrici. 

Ovviamente, è sempre il medico a decidere se un secondo autotrapianto di capelli sia l’opzione più valida per rispondere alle esigenze specifiche del paziente.

Perché i capelli possono continuare a cadere?

Alopecia e calvizie trovano in genere alla loro base d’insorgenza, delle motivazioni genetiche. Motivo per cui, spesso e volentieri, non hanno risoluzione definitiva e la perdita di capelli può essere protratta e progressiva nel tempo, se non addirittura irreversibile. Prima di procedere, è quindi compito del medico accertarsi che la caduta dei capelli sia al momento stabile o, comunque, in regressione, per evitare al soggetto di dover ricorrere a più trapianti risolutivi ravvicinati. In poche parole risulta opportuno che lo specialista individui il momento migliore per sottoporre il paziente all’intervento. Quest’ultimo corrisponde, in genere, alla remissione dell’alopecia, quando cioè non è attiva e i suoi effetti appaiono rallentati. Per andare sul sicuro, il chirurgo può anche ricorrere alla Scala Norwood, utilissima per comprendere lo stadio effettivo di decorso della patologia. 

Evitare il ricorso a un nuovo trapianto con “buone pratiche”

Inoltre, è molto importante che un paziente con alopecia androgenetica o calvizie ereditaria segua alla lettera le terapie specifiche post-autotrapianto di capelli indicate dallo specialista. Così come tutti gli interventi, infatti, anche il trapianto di capelli necessita di cure e attenzioni sia per evitare effetti collaterali, sia per rendere più duraturi i risultati ottenuti. Le terapie mediche e la conduzione di uno stile di vita sano ed equilibrato dovrebbero, nella maggior parte dei casi, essere complici di evitamento a un secondo autotrapianto di capelli e garantire al paziente un’ottima qualità della vita.

Cosa succede dopo atfue

Microtrapianto atFUE: la rivoluzione dell’autotrapianto

Da anni HairClinic adotta esclusivamente la tecnica all’avanguardia atFUE, che fa uso di un sofisticato supporto automatico per minimizzare il rischio di errori umani. Questa tecnologia rappresenta l’evoluzione massima della FUE, con un Micro Implanter automatizzato tra i più sottili e precisi del settore. Utilizzando una tecnologia “no touch” aspirata, consente di estrarre i capelli con estrema delicatezza e precisione. Questa innovazione elimina la necessità di rasare l’intera testa per trapianti fino a 1500 follicoli, consentendo sessioni da 1500 a 4600 follicoli in una singola seduta con tempi dimezzati grazie alla velocità e precisione dell’estrazione automatizzata delle Unità Follicolari.

Quanto costa e cosa include

Il Costo del Trapianto Capelli Automatizzato atFUE è di 6900,00 Euro e include:

  • Tutte e 5 le Fasi del Protocollo Terapeutico Inclusivo bSBS di Medicina Rigenerativa Multidisciplinare. Indispensabile per promuovere vere basi di salute e favorire risultati clinici più stabili, naturali e duraturi.
  • Tecnologia Aspirata Automatizzata fino a 5000UF* a Sessione. TMC Cellule Staminali del Follicolo. 
  • Fino a 4 visite nel primo anno post Sessione, eventuali richiami terapeutici non chirurgici ad-personam volti a valorizzare e stabilizzare i risultati. Continuo ed essenziale follow-up negli anni successivi.

atFUE è un percorso completo, non un intervento isolato, per questo motivo viene eseguito solo su pazienti idonei e dopo aver creato le migliori condizioni cliniche per la pelle e i follicoli del paziente. Grazie al sistema aspirato automatizzato l’intera procedura è delicata, sicura e poco invasiva.

Recensioni

Opinioni, Recensioni e Risultati Protocollo Multidisciplinare.

Recensioni Protocollo di Medicina Rigenerativa bSBS. Oltre 3000 Recensioni Certificate e decine di Video Testimonianze e Valutazioni di veri Pazienti. Ogni Recensione è Certificata da Feedaty, HairClinic raccoglie le recensioni in forma cartacea e controfirmata dal paziente e consegnata a Feedaty la quale pubblica le sole valutazioni. Guarda altre video Recensioni: HairClinic Recensioni Certificate.

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HairClinic Academy. La scelta della terapia corretta parte dalla consapevolezza.

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Interviste e Media.

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