L’Autotrapianto di Capelli non basta!

L’Autotrapianto di Capelli non blocca la Calvizie e non rigenera i capelli danneggiati. E’ una soluzione ottimale solo quando è eseguito nel momento giusto e su una vera base di salute.

Nessuno escluso!

Qualunque sia il tuo grado attuale di Calvizie, l’Autotrapianto di Capelli non basta.

Le ultime ricerche scientifiche confermano che i capelli trapiantati sono protetti dal DHT, ma non dalla Prostaglandina PGD2 e possono andare incontro, a loro volta, a miniaturizzazione e caduta.

  • Calvizie iniziali o precoci

    Da poco noto una perdita di capelli eccessiva, vedo una mancanza di spessore e di qualità, vorrei intervenire in tempo.

  • Diradamento diffuso

    Ho un diradamento diffuso, sebo in eccesso con capelli sempre più sottili che mi creano una bassa densità e aree vuote.

  • Diradamento marcato

    Ho un forte diradamento e ho perso i capelli in alcune aree, in altre c’è una miniaturizzazione progressiva e poca di densità.

  • Calvizie avanzata

    Ho una Calvizie avanzata, ho eseguito alcune cure e/o Autotrapianto, ma senza ottenere risultati completi e qualitativi.

  • Alopecia Areata

    Dopo l’Alopecia Androgenetica la più diffusa è sicuramente l’Alopecia Areata, in questi casi è necessario agire rapidamente.

  • Alopecia Universale e Cicatriziale

    Sono tra le forme più aggressive di Alopecia, di origine Autoimmune, Infiammatorie o dovute a gravi fattori secondari.

La storia conferma che l’Autotrapianto non basta!

Spostare i capelli resistenti al DHT da una zona sana ad una zona diradata, significa solo coprire “momentaneamente” il problema senza risolverlo alla base.

Perchè l’Autotrapianto da solo non può risolvere la Calvizie?

Perchè la Calvizie non è solo un inestetismo, è una vera patologia.

Lo sanno molto bene le persone che hanno eseguito uno o più Autotrapianti di Capelli, se non si agisce andando “oltre la chirurgia”, dopo breve tempo la Calvizie di ripresenta, a volte peggiorando l’estetica precedente al Trapianto stesso.

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E’ bene ricordarci, in breve, perché si perdono i capelli.

Se negli anni passati l’Autotrapianto era considerato, in modo errato, “la cura della Calvizie”, oggi la storia insegna che la chirurgia acquista valore solo se eseguita in ultima analisi e solo su una vera base di salute di cute e Follicoli.

La caduta dei capelli, nella maggior parte dei casi è causa di varie patologie tra cui l’Alopecia, la più diffusa è l’Alopecia Androgenetica. I colpevoli sono principalmente gli ormoni androgeni, nello specifico il testosterone.

Colpa del DHT?

Questo ormone, trasformato in DHT (Diidrotestosterone) da un enzima (5 alfa reduttasi), diventa uno dei principali nemici dei Bulbi Piliferi. Scatena una forte infiammazione che genera un’eccessiva produzione di sebo che soffoca il Bulbo impedendo la produzione di capelli sani e spessi, causandone nel tempo la sua l’atrofia.

Il DHT non lavora da solo.

Ma il DHT non è l’unico colpevole, è notizia recente la scoperta di una proteina ritenuta la causa reale delle Calvizie, parliamo della Prostaglandina D2, un proteina pro-infiammatoria che causa un assottigliamento veloce dei Follicoli portandolo l’atrofia, l’effetto degenerativo è molto simile a quello del DHT.

Alle cause scatenanti, si aggiunge un mix dannoso di concause come stress, pessimo stile di vita, malnutrizione, farmaci e altre problematiche individuali, insieme rendono i capelli più deboli, opachi, sottili e, di conseguenza, più facilmente vittime della Calvizie.

Ultimi studi scientifici affermano che la Calvizie dipende anche dall’attività di alcune Cellule Staminali presenti nel Follicolo e nella Papilla Dermica del Bulbo, queste Cellule hanno un ruolo chiave nella vita del capello e, quando non lavorano correttamente, rendono il Follicolo più sensibile alle cause e concause che lo portano al suo invecchiamento precoce.

E’ necessario individuare, curare e andare oltre la chirurgia.

Si intuisce chiaramente che la Calvizie è una vera e propria patologia (anche se non è considerata una malattia), di conseguenza la sola chirurgia, anche con la tecnica più evoluta e il chirurgo più esperto, non potrà mai bloccarne la sua l’evoluzione.

Solo avvolgendo la problematica a 360 gradi è possibile ottenere risultati stabili, densi e duraturi.

Prima della chirurgia, il consiglio dei maggiori esperti internazionali, è quello di arginare da subito e al massimo delle possibilità lo sviluppo della tua Calvizie, favorire l’ispessimento del fusto dei capelli analizzando i veri spazi vuoti da riempire, promuovere l’inversione del processo di miniaturizzazione favorendo il massimo recupero dei Follicoli ricettivi e non atrofici (non morti).

Creare vere basi di salute, necessarie per ottenere risultati clinici più completi e duraturi, è la condizione sine qua non per promuovere un risultato stabile e di alto valore estetico.

La storia insegna che, senza queste condizioni cliniche, l’Autotrapianto può avere una durata di soddisfazione molto bassa e il più delle volte non è risolutivo nel tempo.

In 5 punti la chiave per capire.

Se stai pensando di sottoporti al primo o all’ennesimo Autotrapianto di Capelli ti suggeriamo di non avere fretta e di ragionare.

1 | L’Autotrapianto copre un problema senza risolverlo.

Nessun intervento chirurgico, fine a se stesso, potrà mai essere una soluzione completa della Calvizie.

È ormai frequente incontrare Pazienti che hanno eseguito più Autotrapianti in tempi molto ravvicinati, fino a 5 negli ultimi 8 anni. Questa situazione si verifica quando l’Autotrapianto non è eseguito nel momento corretto, su una vera base di salute stabile e con un’Ambiente Follicolare sano e attivo.

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Vuoi coprire il problema o risolverlo?

In tutti i casi di Calvizie trattabile, l’Autotrapianto di Capelli fine a se stesso non potrà mai essere una soluzione completa della problematica clinica ed estetica, copre un problema, per un tempo determinato, ma non può curarlo alla base.

Sebbene dopo circa 18 mesi dall’intervento, la quasi totalità dei Pazienti è soddisfatto dei risultati ottenuti, i problemi clinici ed estetici solitamente si manifestano dopo circa 2 anni dall’intervento, in molti casi anche più precocemente.

Di fatto, nei casi di diradamento e assottigliamento dei capelli, situazioni non idonee all’esecuzione di un Autotrapianto, gli effetti indesiderati si possono presentare già a partire dal primo anno dopo l’intervento.

Senza un risultato clinico stabile non si può raggiungere un risultato estetico di valore.

L’evoluzione della Calvizie, lo Shock-Loss e il mancato attecchimento di parte dei Follicoli trapiantati, riporta molti Pazienti ad uno stadio simile a quello precedente o addirittura peggiore di quello iniziale.

Si traduce in risultati estetici approssimativi e innaturali, le varie zone della cute presentano anche differenti densità e qualità dei capelli. I Follicoli trapiantati hanno capelli più evidenti e più spessi rispetto ai capelli nativi, più fini e deboli, ancora presenti nelle zone diradate, 

I capelli trapiantati sono “per sempre”?

Il Trapianto di Capelli si basa sul fatto che i Follicoli prelevati dalla zona donatrice, nascono geneticamente protetti dalla principale causa dell’Alopecia, il DHT o Diidrotestosterone. La teoria che questi Follicoli, una volta prelevati e trapiantati siano “per sempre” potrebbe essere a tutti gli effetti solo una teoria.

I dati degli ultimi anni, basati su migliaia di casi trattati, evidenziano a distanza di un tempo relativamente breve dall’intervento, un mancato attecchimento di molti innesti e una ridotta ricrescita degli stessi.

Oggi la Scienza ha dato un nome a questa situazione, ha individuato in una proteina pro-infiammatoria chiamata Prostaglandina D2, la vera causa della Calvizie e dall’azione potenzialmente dannosa anche per i Follicoli trapiantati, sui quali genera una forte infiammazione che li porta a miniaturizzazione e caduta.

I farmaci inibitori del DHT non hanno alcuna capacità di bloccare l’infiammazione della Prostaglandina D2.

Autotrapianto, una scelta consapevole da fare solo al momento giusto.

Negli ultimi anni anche l’Autotrapianto di Capelli ha sperimentato con successo l’abbinamento con Protocolli Rigenerativi Inclusivi, assicurando al Paziente un risultato più completo, stabile e naturale.

Il primo fondamentale step per chi ha un problema di Calvizie è proprio la cura avanzata e non la chirurgia. Solo dopo aver creato le condizioni cliniche idonee e aver curato la propria Calvizie al massimo delle possibilità concesse, un eventuale Autotrapianto successivo poggerebbe su una vera base di salute stabile, assicurando risultati più duraturi e naturali.

In HairClinic, come in molti altri centri specializzati internazionali, la Medicina Rigenerativa è il presente e il futuro, non è considerata un optional in nessun grado di Calvizie trattabile.

Nel nostro Protocollo Advanced Mirco Surgery, la Terapia Inclusiva bSBS è inclusa nel Micro Trapianto aspirato atFUE ed è garantita come riaccredito per l’esecuzione dello stesso.

Anche per i casi di Calvizie avanzata, la combinazione perfetta, non un optional.

Nei casi di diradamento localizzato o diffuso, la sola Terapia Inclusiva Rigenerativa favorisce i massimi risultati clinici ed estetici senza chirurgia, situazione che riguarda oltre il 93% dei casi trattati.

Nei casi di Calvizie più avanzata, la Terapia Inclusiva risulta necessaria per creare vere fondamenta di salute di cute e Follicoli, promuovendo al contempo il massimo recupero e ricrescita autologa. Un eventuale Autotrapianto è da considerare “solo” a completamento estetico di un risultato clinico stabile.

I benefici evidenziati sono per tutti un monito da seguire, fanno luce sull’importanza della Medicina Rigenerativa Inclusiva prima di qualunque altro approccio chirurgico e marcano l’estrema differenza da altri trattamenti cosmetici attualmente in uso.

In HairClinic Italia ogni Paziente è sempre trattato con il Protocollo Terapeutico Inclusivo di Medicina Rigenerativa avanzata e mai con chirurgia fine a se stessa.

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2 | Conosci l’effetto Shock Loss post Autotrapianto?

Lo Shock Loss è deleterio, la Medicina Rigenerativa crea le basi per evitarlo.

Un rischio, che nella maggior parte dei casi può verificarsi a seguito del Trapianto di Capelli, è quello legato al fenomeno conosciuto come “Shock Loss”. Riguarda i capelli nativi deboli, accanto ai capelli trapiantati che, non resistendo al traumatismo dovuto agli innesti e prelievi, vanno incontro ad una caduta accelerata.

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E’ più di un rischio.

L’effetto di caduta accelerata causato dallo Shock Loss, accade quando i capelli nativi sono deboli e non hanno sufficiente forza per resistere al traumatismo dovuto al gesto tecnico dell’Autotrapianto. 

Questo danno è riscontrato nella maggior parte dei Pazienti trattati con sola chirurgia, i casi più sensibili allo Shock Loss sono quelli che presentano un diradamento e assottigliamento dei capelli, situazioni nelle quali un Autotrapianto può risultare addirittura deleterio.

Una volta persi i capelli nativi nell’area ricevente, rimangono visibili solo i capelli trapiantati distanti tra loro, creando un effetto estetico innaturale e di bassa densità.

Un diradamento che sembrava stabilizzato, può manifestare velocemente la ripresa della sua evoluzione. In uno stadio di Shock Loss, tardivo e permanente, il Paziente a distanza di circa 18 / 24 mesi dall’Autotrapianto, corre un rischio concreto di perdere la gran parte della densità riacquistata dal Trapianto stesso.

Non è sicuramente una strategia valida trapiantare Follicoli in una zona diradata per poi perderne altrettanti nativi e potenzialmente recuperabili.

Shock Loss? No, grazie!

La strategia d’azione moderna e corretta è quella di lavorare proprio sui capelli nativi sottili e potenzialmente “condannati” allo Shock Loss post Autotrapianto.

Questi capelli, fondamentali per creare maggiore densità e un risultato estetico più naturale, rappresentano il principale bersaglio del Protocollo di Medicina Rigenerativa Inclusiva, attraverso il quale è possibile correggere il loro ciclo di vita e promuovere la loro massima Rigenerazione Cellulare.

Lo puoi evitare.

La Medicina Rigenerativa Inclusiva permette di evitare al massimo il rischio di Shock Loss post Autotrapianto, ha l’obiettivo di promuovere l’inversione il processo di miniaturizzazione e di riportare i Follicoli nativi sottili, non atrofici, ad uno stato di salute vero.

Quando i capelli nativi sottili e danneggiati ritornano ad uno spessore sano, aumentano la qualità del proprio pigmento, da sottili e chiari a spessi e di colore vivo naturale. 

Raggiunto questo stadio, i capelli nativi hanno le potenzialità per evitare il rischio di Shock Loss e di sopportare il traumatismo di un eventuale Autotrapianto.

La Terapia Inclusiva Rigenerativa bSBS è un’azione indispensabile per promuovere un risultato più completo e duraturo nel tempo, è ritenuta una fase imperativa in tutti i gradi di Calvizie trattabili.

Condizioni migliori, risultati migliori.

Grazie alle migliori condizioni cliniche ed estetiche del parco follicolare attivo riportato in salute, l’eventuale e successivo Autotrapianto risulterà perfettamente integrato e irriconoscibile.

L’unico modo per raggiungere un risultato è estremamente naturale e denso, avviene quando tutti i capelli, nativi e trapiantati, hanno uno spessore omogeneo e sano.

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3 | Risultato disarmonico.

Perchè il risultato estetico del solo Autotrapianto il più delle volte risulta poco armonico e non integrato?

Quando un Trapianto di Capelli “si vede”, significa che non è integrato con il parco follicolare nativo e che la qualità dei capelli non è come quella dei Follicoli trapiantati. Ripetere il Trapianto, significa ripetere gli stessi errori, aumentando gli effetti estetici indesiderati e amplificando tutte le altre problematiche.

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Fai una scelta di valore.

Compreso che la sola chirurgia non può in alcun modo bloccare l’invecchiamento cellulare e l’evoluzione della Calvizie, se in più viene eseguita in un momento non idoneo può portare ad una perdita dei capelli nativi sofferenti e deboli, uno dei principali motivi per i quali la maggior parte dei Pazienti vuole evitare l’Autotrapianto è dovuto proprio ai risultati estetici realmente ottenibili.

Se a distanza di 12 / 18 mesi la maggior parte dei Pazienti è estremamente soddisfatto dei risultati, nella quasi totalità dei casi è proprio in quel periodo che iniziano a manifestarsi alcuni problemi clinici ed estetici.

Perdita di densità e perdita di parte dei Follicoli trapiantati sono i primi disagi più evidenti, i risultati finali il più delle volte risultano approssimativi e non del tutto in linea con le aspettative personali.

Se si vede non è un buon risultato.

L’abbiamo detto più volte ma è importante sottolinearlo, se preleviamo un Follicolo da una zona donatrice, dove normalmente troviamo capelli spessi e lo posizioniamo in una zona ricevente (quella diradata) dove solitamente ci sono capelli sottili, otteniamo un risultato estetico disarmonico.

L’effetto “capello spesso, accanto ad un capello sottile” nella stessa area, è innaturale e molto riconoscibile. Inoltre, per evitare al massimo lo shock loss, solitamente gli innesti vengono posizionati distanti tra loro e non creano una vera densità naturale.

Ripetere l’errore non è una strategia.

Presi dallo sconforto molti Pazienti commettono l’errore di ripetere l’errore, ovvero eseguire il secondo o l’ennesimo Autotrapianto di Capelli senza cambiare strategia d’azione.

Ma questa scelta oltre ad amplificare gli effetti negativi descritti sopra, non è una strategia vincente, un ulteriore intervento crea altre serie problematiche, le principali sono una cute più fibrosa e meno vascolarizzata, una zona donatrice dalla quale si prelevano i capelli da trapiantare sempre più compromessa e impoverita, per ultimo genera tanto stress che, con il giusto approccio, si poteva evitare.

Di fatto, se bastasse il solo Autotrapianto o se fosse la soluzione per tutti i problemi dei Calvizie, ci sarebbero migliaia di casi pubblicati con risultati stabili dopo 5, 8 o 10 anni dall’intervento.

Anche nell’epoca del low-cost, durante la quale centinaia di Pazienti ogni mese si sono sottoposti ad un Autotrapianto, sperando di risolvere definitivamente il loro problema, i risultati più longevi documentati sono pochi e il più delle volte non superano i 2, 3 anni.

Ciò che scaturisce dal follow-up su Pazienti che hanno eseguito un Autotrapianto fine a se stesso, è determinante per acquisire più consapevolezza. Su 100 persone soddisfatte nei primi 18 mesi, meno del 5% ha un report con risultati stabili dopo 5, 8 anni.

Circa il 35%, tra i 18 e 24 mesi dopo, pensa di ripetere il secondo intervento. Il 20% circa nei 5 anni successivi ha ripetuto l’intervento mediamente 3 volte.

Il miglior risultato è quello perfettamente integrato al parco follicolare nativo.

Curare il proprio problema di base, al massimo delle possibilità concesse dalle Scienza moderna, è fondamentale al fine di ottenere un risultato completo, naturale e duraturo. Nessuno escluso.

In molti casi la chirurgia si può evitare e in altri si deve evitare, ma quando la Calvizie è troppo avanzata per essere ripristinata in modo adeguato con la sola cura, il Trapianto può essere una soluzione di completamento estetico di valore solo se eseguita nel momento corretto e su una vera base di salute stabile.

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4 | Se non blocchi l’infiammazione è inutile eseguire un Trapianto.

Si chiama Prostaglandina D2, è la causa più importante della Calvizie e colpisce anche i Follicoli trapiantati.

La Scienza ha spiegato il perchè, dopo un tempo medio breve dall’Autotrapianto, molte persone perdono gran parte dei Follicoli trapiantati. La Prostaglandina D2 colpisce come il DHT, ma non è il DHT e non la elimini con i farmaci conosciuti.

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I soli farmaci inibitori del DHT non bastavano per risolvere l’Alopecia.

Il solo approccio tradizionale, a volte troppo semplicistico, composto più che altro da farmaci e posologia uguale su tutti i Pazienti, oltre ad essere in molti casi inefficace, può anche rivelarsi dannoso.

Un recente studio scientifico, condotto da un team capitanato dal Dott. George Cotsarelis, ha appurato che nel cuoio capelluto di persone con problemi di Calvizie, vi era una quantità anomala di una proteina pro-infiammatoria chiamata Prostaglandina D2 (PGD2).

La PGD2 crea un’infiammazione deleteria per tutti i Follicoli Piliferi ed è presente in modo significativo dalla linea frontale al vertex, proprio le aree dove si manifesta l’Alopecia Androgenetica.

Su questi Follicoli il danno creato dalla PDG2 è molto simile al DHT, assottigliamento, processo di miniaturizzazione con effetti secondari come dermatite, eccesso di sebo e a volte prurito.

Oggi si conosce il motivo.

La scoperta scientifica della Prostaglandina D2 spiega l’insorgenza dell’Alopecia anche in Pazienti con un tasso di DHT perfettamente nella norma e fa luce sull’inutilità di anti-androgeni come la Finasteride, noto inibitore del DHT, su molti casi trattati.

Nei casi di Alopecia, se non si individuano in modo preciso le cause e concause, una Terapia di soli farmaci di contrasto dal DHT può avere un beneficio limitato per i capelli ma un grande danno per l’organismo.

L’importanza di una Terapia Inclusiva, costruita sul singolo Paziente e impostata sulla sua unicità, permette avvolgere l’Alopecia a 360 gradi e di ottenere i massimi risultati clinici, estetici e duraturi.

E’ l’infiammazione che genera e alimenta la tua Calvizie.

L’infiammazione causata dalla Prostaglandina PGD2 è deleteria per tutti gli organi interessati, compresi i Follicoli Piliferi autotrapiantati, sui quali può causare gravi effetti di miniaturizzazione capillare e atrofizzazione.

Questo dato significativo fa finalmente luce sull’estrema necessità di una cura multidisciplinare avanzata prima di qualsiasi intervento chirurgico.

Nel periodo storico in cui viviamo, pensare ancora che un Autotrapianto, fine a se stesso o con il solo supporto farmacologico tradizionale, possa essere una soluzione definitiva e completa della Calvziie, è assolutamente anacronistico e lontano dalla realtà scientifica.

Non un’ipotesi, è Scienza.

La scoperta della Prostaglandina PGD2 e del suo danno anche ai Follicoli trapiantati, è un dato scientifico che cambia per sempre il modo di affrontare la cura della Calvizie.

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5 | La tua zona donatrice non è infinita e va rispettata.

Per ultima, ma non meno importante, è la quantità di Follicoli disponibili nella zona donatrice. 

La zona donatrice è l’area nella quale vengono prelevati i Follicoli durante l’Autotrapianto per poi posizionarli nelle zone diradate o calve. Molte persone non sanno che i Follicoli estratti da queste aree non ricresceranno più nella sede originaria, per questo motivo vanno “usati” solo nel momento corretto.

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Se pensi sia infinita sbagli e di tanto! 

L’area donatrice è la zona del cuoio capelluto compresa nella parte posteriore del capo (nuca) e da una limitata zona laterale sopra alle orecchie (questa zona è utilizzabile solo con tecniche micro invasive e mono bulbari come atFUE.

Ciò che molte persone non sanno che i Follicoli di queste aree, una volta prelevati, non ricresceranno più nelle loro sedi originarie. Inoltre il numero di Follicoli “donabili” presenti nella zona donatrice, determina anche la possibilità di infoltire adeguatamente la zona ricevente.

Concludendo, la valutazione di quanti Follicoli servono per rinfoltire l’area ricevente, deve sempre tener conto di quanti Follicoli possono essere prelevati senza deturpare l’area donatrice.

I danni da chirurgia pensata come una “cura”, sono irreversibili.

Se l’Autotrapianto viene eseguito per “coprire la Calvizie” ogni volta che si ripresenta, impoverisce notevolmente la zona donatrice e genera due problemi difficilmente superabili: 

  • Impossibilità di poter eseguire un altro Autotrapianto. Mega Sessioni o più interventi, possono rendere la zona donatrice diradata e sfoltita e povera di Follicoli utilizzabili.

  • Danno estetico. Effetto innaturale dell’area donatrice simile all’Alopecia a chiazze o al diradamento, una situazione paradossale e difficilmente migliorabile.

Come si può notare dalle immagini, sono mote le persone in condizioni imbarazzanti e senza un risultato estetico valido e risolutivo. 

La zona donatrice è “sacra”.

La zona donatrice è l’area “sacra” da salvaguardare, dalla quale ogni persona può contare su un numero “X” di Follicoli da trasferire in un’area ricevente glabra. 

Dobbiamo far ricorso alla zona donatrice solo al momento giusto, solo dopo che l’area ricevente è stata preparata adeguatamente e solo dopo che la problematica personale della Calvizie è stata curata in modo completo e personalizzato.

Compresa l’importanza della zona donatrice e di cosa sia la Calvizie, va da sé un ragionamento semplice ed immediato, chi soffre di Calvizie ha numero limitato di carte da giocarsi, possono essere vincenti o perse per sempre, dipende solo dal tipo di strategia d’azione usata.

L’approccio utilizzato per risolvere la Calvizie fa tutta la differenza in termini di risultato estetico e della sua durata, è solo questione di consapevolezza e di scelte.

Scopri le Fasi del Protocollo bSBS

Puoi agire a 360°.

L’unico modo per ottenere un risultato di alto valore estetico è quello di lavorare sul risultato clinico in modo completo.

La Medicina Rigenerativa Inclusiva va oltre la chirurgia!

E’ determinante al fine di un risultato naturale, denso e duraturo.

Per ottenere risultati completi, in prima analisi è necessario arginare l’evoluzione della Calvizie, promuovere la rigenerazione dei Follicoli non atrofizzati e solo dopo aver creato vere basi di salute si può valutare, con serenità e sicurezza, un’eventuale Autotrapianto come rifinitura estetica.

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Punti  al tuo massimo risultato estetico naturale o ad una copertura momentanea?

In ambito estetico, la chirurgia ripetuta e forzata non ha mai portato risultati naturali e di grande valore. Pensiamo ai vecchi lifting ripetuti più volte hanno generato risultati poco gradevoli, riconoscibili e innaturali.

Vale la stessa regola per l’Autotrapianto di Capelli, sempre più persone oggi hanno la consapevolezza necessaria per comprendere quale sia la strada corretta da percorrere e quando percorrerla.

Più del 90% dei Pazienti che seguiamo nella nostra attività clinica, vogliono evitare il Trapianto o eseguirlo solo nel momento in cui le garanzie di successo sono le più alte.

Solo dopo aver curato tutte le cause e concause che alimentano la Calvizie di ciascun Paziente e solo dopo aver promosso la massima Rigenerazione Follicolare favorendo la massima ricrescita autologa, è sensato valutare la vera necessità di un eventuale Autotrapianto.

La Terapia Inclusiva Multidisciplinare bSBS è la migliore strategia d’azione.

Il Protocollo bSBS, sfrutta la Medicina Rigenerativa al massimo delle possibilità concesse dalla Scienza, coadiuva più di 16 tecnologie impostate sull’unicità della Calvizie di ogni Paziente, rappresenta l’approccio terapeutico più performante e completo nella cura profonda della Calvizie.

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Il più avanzato Protocollo Inclusivo al mondo.

Nessuna terapia miracolosa, ma un approccio serio, completo e costruito sull’unicità della tua Calvizie.

La Terapia Inclusiva promuove la più corposa Rigenerazione Cellulare, favorisce le condizioni di salute necessarie per favorire il massimo recupero e ricrescita dei Follicoli danneggiati non atrofici, è una fase necessaria in tutti i casi di Calvizie trattabili, nessuno escluso.

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Usiamo il tuo massimo potenziale rigenerativo.

La Terapia Inclusiva bSBS è impostata in modo totalmente personalizzato sulla Calvizie di ogni individuo.

Diagnosi Genomica e Epigenomica eseguita grazie un evoluto test del DNA (non solo predittivo), Analisi della Membrana Cellulare e Analisi Morfologica Digitale, forniscono gli input diagnostici attraverso i quali, grazie al software di UniqueStudio, vengono imposte più di 16 tecnologie evolute ed esclusive capaci di offrire la massima qualità e capacità rigenerativa ad ogni singolo Paziente.

Il Protocollo non chirurgico di Medicina Rigenerativa bSBS favorisce benefici che vanno oltre la chirurgia: 

  • Ricostruzione dell’Environment Follicolare sfruttando la Matrice ExtraCellulare, le Alfa 2 Macroglobuline, le Cellule Rigenerative, Riparative e Staminali presenti nella papilla dermica del Follicolo.

  • Potente azione antinfiammatoria capace di promuovere l’inibizione della sintesi della Prostaglandina PGD2 (ritenuta la causa reale della Calvizie).

  • Azione Nutritiva Paracrina per fornire non solo il nutrimento ai follicoli ma punta a correggere l’assorbimento dei principi attivi migliorando il nutrimento nel tempo.

  • Azione Tricogenetica necessaria per attivare i Fibroblasti indispensabili per dare lo “start” alla Rigenerazione Follicolare e l’effetto retard catalizzatore.

  • Si completa di un’essenziale Follow-Up clinico mirato sulle vere problematiche del singolo Paziente.

Sfrutta il tuo massimo potenziale rigenerativo come mai prima, ogni principio attivo è prelevato dal Paziente stesso in modo indolore e in assenza totale di controindicazioni.

Risultato finale estremamente naturale e denso anche se hai già fatto uno o più autotrapianti?

Le migliori condizioni di salute dei Follicoli promuovono la massima rigenerazione dei capelli non atrofici e ricettivi, favorendo un maggiore volume del fusto e massima ricrescita autologa.

Questo importante risultato crea un effetto di maggiore densità e naturale anche dopo un eventuale Autotrapianto. 

Quando i Follicoli nativi raggiungono uno spessore omogeneo è molto difficile se non impossibile, notare un intervento chirurgico, agendo in tal senso si ottiene il miglior risultato estetico possibile.

I benefici significativi presenti nelle immagini non sono dovuti alla capacità di un singolo medico esperto o ad una specifica metodica, sono ottenuti grazie alle potenzialità della Medicina Rigenerativa avanzata, alla Terapia Inclusiva associata.

I risultati esposti riguardano un Protocollo composto da concentrati autologhi a base di Cellule Riparative ad alta qualità e capacità rigenerativa abbinate ad un follow-up mirato al caso specifico. 

Con queste regole si ottiene la strategia più moderna per la cura della Calvizie, l’unica che può garantire le condizioni per promuovere un risultato di qualità superiore e duraturo nel tempo.

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